“Dai barconi all’Università”. Didattica dell’italiano a misura di migrante

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18 Maggio 2015 di Paola Gagliano

barconi universitàMentre il mare Mediterraneo torna ad essere un luogo di continue stragi di migranti, Palermo offre un nuovo esempio di accoglienza e di inclusione, guardando in particolare ai più fragili fra di essi. Più di 300 i minori non accompagnati, giunti da soli sulle coste italiane, sono stati inseriti dal 2012 nelle classi della Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo. Qui è iniziato per loro un percorso di apprendimento della lingua italiana fondamentale per la loro inclusione. Nelle classi e fuori dalle classi hanno avuto come compagni studenti di tutto il mondo e, nel ruolo di tirocinanti, studenti dell’Università di Palermo. E dopo tre anni di incessante lavoro,  oggi alle ore 15 a Palazzo Steri, la Scuola presenterà i frutti di questo lavoro di inclusione: il video “Butterfly Trip” e il volume “Dai barconi all’università”.

Nel video del regista iracheno Yousif Latif Jaralla i minori stranieri non accompagnati raccontano il dramma vissuto per raggiungere l’Italia con barconi fatiscenti. Nel volume, invece, studenti italiani dell’Università e docenti raccontano le attività svolte in aula insieme agli studenti. Dalle lezioni di italiano alle passeggiate per i vicoli del mercato Ballarò. Dalla partecipazione alle partite di calcio di Mediterraneo Antirazzista ai laboratori di teatro e narrazione.  I contenuti principali del volume sono stati pubblicati sul blog “Minori stranieri non accompagnati — dai barconi all’Università” consultabile al sito www.minorinonaccompagnatialluniversita.wordpress.comNel blog verrà pubblicata anche l’intera documentazione fotografica nella sezione “Scatti Migranti” e il trailer del video Butterfly Trip che ha come protagonisti gli stessi minori.

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